giovedì 22 agosto 2013

Saint Seiya - Ma davvero?

Ciao a tutti, sono il vostro portalettere e oggi vi parlerò di un manga che ha davvero spopolato durante gli anni '80 e che ancora oggi riscuote un notevo successo: Saint Seiya.
Questo fumetto è una vera e propria opera leggendaria, negli anni ottanta era considerato l'unico vero rivale
di dragonball rivaleggiando costantemente nelle vendite.
Dopo aver letto l'intera saga mi è sorta spontanea una domanda: ma davvero? Davvero questo manga si piazzava nei primi posti delle classifiche di popolarità e di vendita? Davvero era un modello a cui aspirare per gli emergenti mangaka? Davvero tutti i ragazzini sognavano di indossare un'armatura d'oro e combattere per la dea Atena?
Siamo seri, quest'opera è un abominio, per migliaia di pagine vedremo un povero ragazzo scagliarsi contro nemici più forti di lui urlando "FULMINE DI PEGASUS" (il nome originale della tecnica è impronunciabile) senza sortire alcun effetto. Poi magicamente ispirati dall'amore per la giustizia e per la pace e, dopo aver sviluppato il settimo e anche l'ottavo senso (giusto per essere sicuri di non farci mancare nulla), si brucia il cosmo oltre i limiti estremi dell'universo riuscendo così a scagliare un pugno più veloce della luce che sbaraglierà ogni malintenzionato. Dalla prima all'ultima saga, dal primo all'ultimo avversario, tutto sarà uguale.
E sui personaggi principali non diciamo niente? Forse bisognerebbe parlare al singolare visto che sono tutti uguali. Mentre leggo ho l'agghiacciante sensazione che siano tutti dei cloni, nessun personaggio ha delle caratteristiche uniche (tranne Shun, il cavaliere dell'andromeda, la cui caratteristica fondamentale è meglio non dirla), nessuno ha un pensiero proprio o riesce a dire qualcosa che vada contro corrente.  Va leggermente meglio passando ai personaggi secondari, ma anche questi sono accomunati da una caratteristica: sono vuoti, non ti lasciano nulla dopo la lettura.
Un ultimo appunto va fatto sui disegni: fanno schifo, non c'è altro da aggiungere.
Quindi, dopo questo mio elogio a Saint Seiya è arrivata l'ora di salutarvi ad un prossimo post.

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